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La collezione

La collezione di Giorgio Kienerk

Villa Kienerk

 

Scampate al bombardamento che durante la seconda guerra mondiale rase al suolo la casa dei Kienerk di  Firenze, distruggendo dipinti ed una intera cassa di disegni e di appunti dell'artista, le opere che Vittoria ha donato alla comunità faugliese sono quelle che si trovavano nella villa di Poggio alla Farnia, al momento della morte dell'autore.

 
Ereditate e conservate con devozione, nel corso degli anni Vittoria Kienerk le ha prestate in occasione di importanti mostre pubbliche sempre al fine di divulgare l'arte del padre. Consapevole del valore artistico della raccolta, ha a lungo riflettuto sul futuro della collezione dopo la sua morte e volendo preservarla nella sua interezza, ha esaminato   quale fosse la sede museale più idonea per valorizzarla.

Facciata Villa Kienerk


La donatrice, volendo evitare di aggiungere la sua raccolta al già abbondantissimo materiale artistico al quale è riservata la triste sorte di giacere ignorato nei magazzini dei musei delle più visitate città dell'Italia, ha puntato su una sede museale periferica che ne potesse garantire l'effettiva esposizione pubblica.

 

Le colline pisane verso nord

Per quel vincolo affettivo che da sempre ha legato Giorgio Kienerk e la sua famiglia al territorio delle colline pisane, la donatrice ha ritenuto, forse anche interpretando un pensiero del padre, che Fauglia fosse la sede più adatta per conservare le sue opere. I ridenti, solatii dintorni del paese sono stati costante fonte di libera ispirazione per Kienerk che nella sua maturità, ritemprandosi dagli inverni trascorsi a Pavia, per decenni (1919-1948) ha sempre trascorso i mesi estivi e poi gli ultimi anni di vita nella casa di Poggio alla Farnia. A Fauglia il pittore soleva riprendere i pennelli per ritrarre i componenti della famiglia e per dedicarsi all'attività paesaggistica in un intimo, sereno colloquio con la natura.

 

 

Le colline pisane verso sud

I musei decentrati, spesso inseriti in contesti paesaggistici e architettonici di singolare rilievo, sono ricchi di avvenire in prospettiva. Potenziando l'industria del turismo culturale attraverso un ampliamento in larga scala dei circuiti turistici, viene favorita una conoscenza più approfondita e capillare della nostra Nazione che non si esaurisce con le grandi città d'arte. L'Italia ha in dote una materia prima unica e ineguagliabile: il più consistente bacino di beni artistici a livello mondiale che è generosamente diffuso su tutto il territorio. Città di provincia, piccoli centri storici, borghi ricchi di tradizioni centenarie custodiscono patrimoni d'arte, a partire dall'antichità classica fino al secolo XX, ancora poco esplorati che meritano il supporto di una idonea promozione.

 

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