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Le opere donate

Le opere donate

La raccolta Kienerk consta di opere plastiche, bassorilievi e sculture a tutto tondo, pitture in gran parte ad olio, alcuni pastelli, numerosi disegni, taccuini con schizzi a china e a matita, incisioni e litografie, complessivamente circa centotrenta pezzi, oltre ai taccuini.

Le opere coprono tutto il percorso artistico di Giorgio Kienerk, dalla produzione giovanile alla maturità e sono testimonianza dei molteplici interessi dell'artista che si è dedicato alla scultura, alla pittura, alla grafica, all'illustrazione e anche all'arte applicata.

La nonna
L'anguilla

Veduta di Fiesole (1888) e La nonna (1889) sono esempi del fare naturalista del giovane Giorgio Kienerk, ancora influenzato dalla lezione signoriniana; anche la bella statua in gesso patinato a bronzo de L'anguilla (1892) spicca per il vivo realismo e per l'intensità espressiva del giovanetto intento a non farsi sfuggire la preda, il cui volto rivela la forte concentrazione frammista a un fremito di intima soddisfazione per l'impresa appena compiuta.

 

 

Alberi sul mare
La lettrice

Fondamentale, nel percorso dell'artista, è il dipinto Alberi sul mare (1891) che registra la precoce appartenenza dell'artista alla sperimentazione divisionista, condotta con fare personale in compagnia degli amici e colleghi Plinio Nomellini e  Angelo Torchi durante il soggiorno in liguria.
Negli anni Novanta la pennellata di Kienerk si fa più fluida e mossa di agile andamento impressionista, come nel bel brano pittorico de La lettrice (1897); nello stesso periodo l'artista matura un vivace interesse per la grafica e lavora con continuità come illustratore per rinomate riviste italiane e francesi; opere come L'Italia ride (1900), Sorriso (1900),  Puvis de Chavannes (1903 ca) - esempi felici delle estrose macchie senza contorni disegnati ideate dall'artista all'inizio del Nuovo Secolo -  palesano la sua grande capacità inventiva e   la sua originale cifra grafica.

 
L'Italia ride Sorriso Puvis De Chavannes
L'abito verde
Ritratto di modella

Sensibili le tangenze con l'Art Nouveau e con il Simbolismo, che sono riscontrabili nell'attività illustrativa dell'artista, ma anche nella produzione scultorea (La panchina 1907 ca,  Lo scienziato 1908-09, Ars 1913 ca, Ritratto di modella 1914 ca), in quella pittorica (Fauno nel bosco 1895ca, L'abito verde 1903) e negli splendidi disegni a grandezza naturale (Nudo femminile di fronte, 1907 e Nudo femminile da tergo, 1907).

 

 

Lo scienziato
Giulia Rebuschini Tara
Francesca
Camillo Golgi
 
 Emilio Rebuschini

 

 

 
La raccolta conta numerosi paesaggi campestri eseguiti in varie epoche; sono veloci impressioni dei dintorni di Firenze, marine realizzate a Massa e alcuni motivi della campagna pisana.  Consistente è la galleria dei ritratti di parenti (Giulia Rebuschini Tara 1912, Emilio Rebuschini 1938), di amici (Emilio Mazzoni Zarini 1906, Francesca 1939) e di eminenti scienziati (Camillo Golgi 1907, Ernesto Brugnatelli 1912) dell'ateneo pavese, rappresentati di profilo nei medaglioni in gesso. Altrettanto ricca è la galleria dei ritratti di famiglia, della moglie e in particolare della figlia Vittoria che è la protagonista di genuine impressioni dal vero di solare freschezza, eseguite a Fauglia a partire dagli anni Venti.

 

 

Vittoria che lavora con la lana (Vittoria che cuce)

La Vittoria che lava (Alle pile) La lettura (Studio, Vittoria che legge)

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